Nei mesi scorsi (in regime di dieta chetogenica), praticamente ogni notte (verso le 3.00), mi svegliavo con un prurito notevole (orticaria) su tronco e gambe e con chiazze e macchie su addome, schiena e petto (nei momenti peggiori, anche sulle mani). Le chiazze restavano visibili fino all’alba per poi scomparire fino alla notte successiva. Di seguito, 4 scatti effettuati (con grande fatica e scarsa lucidità) nel cuore della notte con il mio cellulare. Un vero gesto di affetto nei Vostri confronti e della scienza 😉 .
Dopo vari tentativi, integrazioni e la rotazione di alcuni cibi senza effetti soddisfacenti, mi sono messo a spulciare in rete, fino a trovare alcuni casi di “Prurigo Pigmentosa” in soggetti che seguivano un regime alimentare a basso contenuto di carboidrati. In quasi tutti i casi, le testimonianze disponibili indicano netti miglioramenti in soggetti low-carbers con il semplice aumento del consumo di carboidrati. Ed anche io sono (stato) tra questi.
Cos’è la Prurigo Pigmentosa?
La “Prurigo Pigmentosa” è una malattia infiammatoria rara di origini sconosciute. E’ caratterizzata da un inizio improvviso di chiazze eritematose solitamente presenti su tronco (addome, fianchi, schiena e petto) e collo che gradualmente si uniscono fino a formare un’area macchiata e reticolata.
Nonostante le cause di tutto questo siano ancora sconosciute, le ipotesi più sospettate risultano essere:
- chetosi
- digiuno
- diabete
- gravidanza
- infezione da helicobacter pylori
- sudorazione
- frizione da contatto di indumenti sulla pelle
- allergia
- malattie autoimmuni
Lo sfogo cutaneo può durare da poche ore a mesi o anni. Il trattamento medico “migliore” sembra essere l’assunzione per due settimane e mezzo di antibiotici come minocilcina, dapsone o doxiciclina.
Rimedi poco scientifici ma molto efficaci
Il rimedio più semplice risulta essere l’aumento del consumo di carboidrati in chi segue una dieta chetogenica. Non è chiaro ancora il meccanismo risolutivo e perché questi sintomi cutanei si manifestino solo in alcuni soggetti (una strettissima minoranza) che seguono una dieta low-carb.
Studio Coreano su chetosi, digiuno e prurigo pigmentosa
In questo studio sono stati tenuti sotto controllo 16 pazienti con prurigo pigmentosa presso il Dipartimento di Dermatologia della Kyung Hee University dal 2002 al 2010. La concentrazione di chetoni nel sangue fu esaminata su 4 pazienti, mentre su altri 10 pazienti fu somministrato il test delle urine (test poco affidabile, aggiungo io).
L’età dei pazienti al tempo della diagnosi oscillava tra i 18 e i 36 anni (età media: 23.5 anni) ed il rapporto tra femmine e maschi era di 14:2.
Le lesioni cutanee furono quasi sempre caratterizzate da periodiche chiazze eritematose che si erano risolte, lasciando un’iperpigmentazione reticolata. Otto dei 16 pazienti mostrarono una correlazione cronologica tra la comparsa della prurigo pigmentosa e la dieta o il digiuno. La gran parte dei pazienti rispose bene alla somministrazione di minocicline. Lo stato di chetosi fu osservato in 6 pazienti.
In conclusione, i ricercatori proposero che la chetosi fosse causata dal digiuno e che la dieta potesse contribuire alla patogenesi della prurigo pigmentosa.
Ipotesi e specualazioni sulla presenza di Prurigo Pigmentosa
Sappiamo per certo che la presenza di chetoni altera la nostra fisiologia. Molto spesso in meglio. Nella gran parte dei casi, i soggetti che seguono una dieta chetogenica registrano un abbassamento dei livelli d’insulina, glicemia, cortisolo, tiroide (ma senza sintomi da ipotiroidismo) ed un aumento del testosterone. Si è inoltre in presenza di meno acqua (meno glicogeno) nell’organismo e perdita di peso.
Queste le speculazioni più ricorrenti che circolano in rete con riferimento alla sviluppo di prurigo pigmentosa durante lo stato di chetosi:
- un elevato livello di colesterolo LDL è associato ad uno stato di infiammazione (ma anche un HDL superiore a 75 implica uno stato di infiammazione non specifica), che come conseguenza può provocare allergie ed irritazioni cutanee. Questo può essere collegato anche ad una ridotta funzione tiroidea. Ma di certo la regola non vale per tutti.
- bassi livelli di insulina: se aumentando il consumo di carboidrati (e quindi i livelli di insulina) le chiazze tendono a scomparire, questo farebbe pensare che in certi soggetti un basso livello prolungato di insulina potrebbe essere la causa di rash cutanei. Tra l’altro, in uno studio (1), la reazione cutanea scomparve nei soggetti diabetici dopo l’iniezione di insulina.
- lo stato di chetosi può alterare la flora batterica: poca disponibilità di glucosio per i batteri “cattivi” ma anche “buoni” come ipotizza Jeff Leach fondatore dell’Human Food Project. Ed avere una flora batterica alterata può sollecitare una risposta immunitaria.
- intossicazione da metalli pesanti: con lo stato di chetosi diminuisce la concentrazione di acqua nell’organismo e il rash cutaneo si manifesta. Aggiungendo carboidrati (con relativo aumento di concentrazioni di acqua) è come se i livelli di tossicità si diluissero o venissero comunque escreti affievolendo l’infiammazione cutanea.
La risposta di Nora Gedgaudas
Recentemente ho contattato Nora Gedgaudas, autrice del libro “Primal Body, Primal Mind“. L’ho interpellata (senza grandi speranze di ricevere risposta) sulla tiroide per una serie di articoli che sto preparando a riguardo. Ci siamo scambiati alcune e-mail e vista la grande disponibilità e cortesia le ho chiesto lumi circa la correlazione tra prurigo pigmentosa e diete chetogeniche (di cui Nora Gedgaudas è una grande sostenitrice e praticante). Ecco la sua risposta a riguardo:
“What I CAN tell you is that not one of your symptoms is based on any sort of a carbohydrate deficiency. There is no such thing. That said, there could be any number of things happening leading to your symptoms. There is no such thing as a “ketogenic rash”. That said it may possibly have something to do with your body detoxing but there’s no way to know without having a lot more information and a complete history”.
La sua risposta non lascia spazio ad interpretazioni ed esclude qualsivoglia collegamento tra rash cutanei e diete chetogeniche.
Cosa fare?
Ho pensato di rivolgermi ad un dermatologo, ma quando ho immaginato l’espressione che avrei dovuto vedere negli occhi del dermatologo (a mie spese) alla domanda “Potrei avere la prurigo pigmentosa?” ho immediatamente desistito ed optato per il piano B. Anzi, per il piano molto più economico (e spesso più efficace) Big G.
L’uso degli antibiotici non l’ho preso neppure in considerazione. Restavano quindi tutti i rimedi naturali possibili.
Ultimamente ho eliminato dalla dieta tutte le solanacee, uova (sigh!) e noci di Macadamia (double-sigh!), le uniche noci che consumavo. Al contempo ho reinserito un po’ di carboidrati (qualche patata dolce e ogni tanto un po’ di frutta). Avevo già sperimentato l’aumento di carboidrati e la quasi scomparsa dei rash cutanei (nonostante il consumo di solanacee, uova e noci), ma i sintomi ritornavano quasi immediatamente non appena riducevo il consumo di carboidrati al minimo (20-30 grammi al giorno). Da quando ho eliminato uova, noci e solanacee, tutte le chiazze ed il forte prurito sono scomparsi. Il consumo di carboidrati si attesta attualmente intorno ai 100 grammi al giorno, con oscillazioni in alto ed in basso. Adesso proverò gradualmente a diminuirne il consumo per vedere se si tratta di una semplice allergia o ci sono altre cose da scoprire.
Nel mio caso quindi, propendo più per una sorta di reazione autoimmune in presenza di infiammazione elevata (alto LDL, HDL a 86, ipotiroidismo) nonostante 8 mesi di dieta low carb, senza praticamente mai sgarri, ma in presenza di ipotiroidismo subclinico, poi finalmente diagnosticato e curato, con conseguente riduzione dell’infiammazione e dei livelli di colesterolo (Colesterolo Totale diminuito di oltre 100 punti in 3 mesi dopo aver “aggiustato” la tiroide).
La teoria della Formula 1
Nei momenti più bui di questo percorso, ho elaborato questa tesi. Quando qualunque cosa ingerissi mi provocava dolore ho cominciato a presupporre che il mio corpo fosse più speciale degli altri e che avesse necessità di maggiori attenzioni. Mentre la gran parte delle persone che conosco poteva consumare praticamente qualsiasi dieta senza sintomi apparenti, anziché dedurre di essere semplicemente “sfigato” mi sono gradualmente convinto di essere come il motore di una Formula 1, che non può essere rifornito con la normale benzina ma ha bisogno di un carburante speciale. Ecco, io e molti altri abbiamo un motore particolare che neessita di un carburante ad hoc. Non so quanto questa teoria possa essere valida, ma di certo credere che lo sia ha senza alcun dubbio effetti positivi. E allora, Dream on !
Se avete informazioni ed esperienze personali con la prurigo pigmentosa, lasciate un commento. Ma anche se non ce l’avete, lasciate ugualmente un commento 😉
Questo significa che uan dieta di tipo chetogenica non è consigliabile nel lungo termine e che il nostro organismo richiede carboidrati.
Tuttavia al momento, siccome le cosidette carni nobili non esistono ahimè più da tempo ed è sempre più difficile trovare carni grass-fed (almeno dalle mie parti), ho eliminato le proteine animali come carne e pesce ma ho lasciato gli albumi di uovo. Vado di frutta e un pò di verdura/ortaggi, come rape rosse, patate dolci, carote a volontà
e tofu, cereali ogni tanto, circa 3 volte a settimana di cui 1 spaghetti e 2 riso, ma rigorosamente sui 70 g al giorno.
L’eccesso fa male per ogni cosa quindi è meglio variare la dieta ogni tanto e mettere anche qualche alimento sconsigliato.
Preferisco tenermi il mal di pancia che ingerire carni ripiene di antibiotici e cereali ogm, almeno, spero, le verdure e la frutta sono meglio in termini qualitativi sopratutto quelli bio.
In ogni caso, non c’è via d’uscita da questo dannata disbiosi o colon irritabile come la si vuole chiamare, una volta che sei nel tunnel è davvero difficile uscirne.
Il colon irritabile è un problema dovuto soprattutto allo stress. Mio marito ne soffriva, si è risolto con solo qualche seduta della psicologa. Aveva problemi stressanti sul lavoro. Il cibo c’entra poco. Mangiare troppa frutta aumenta il picco glicemico. Ho l ‘orto e ti posso assicurare che devo comunque trattare un minimo le piantine. Ecco perché non compro bio. Le verdure comprate non sono meno trattate degli animali. Ti ricordo i concimi chimici e gli ormoni. Mangia tutto con moderazione, varia il più possibile e vivi la vita dando il giusto peso alle cose. Ciao
La D.ssa Nora Gedgaudas sbaglia. negli ectomorfi si può verificare una deficienza di carboidrati. Se bruci 300 grammi di glucosio al giorno ma ne mangi 50, il corpo potrà compensare la mancanza a suon di proteine fino a un certo punto, poi ridurrà la produzione di glicoproteine (proteine legate a delle catene di glucosio), quando questo non è fattibile, la funzione immunitaria e le mucose subiscono una brutta batosta.
Non esistono carboidrati essenziali per carità ,a sotto forte stress piscofisico vengono bruciate notevoli quantità di carboidrati e siccome noi non vivamo nel paleolitico, siamo giocoforza zotto stress.
Esiste un altro approccio che unisce chetogenica e dieta ricca in carbo, ed è il migliore possibile, purtroppo parlarne qua richiederebbe una serie di pagine web dedicate e non è possibile.
ciao hai mai pensato di avere HIT intolleranza all’ istamina? alla fine sei stato meglio quando hai tolto uova noci, che sono tra i piu grandi istamino liberatori , vedo che invece adesso mangi curcuma e zenzero che sono invece antistaminici naturali, guardati per maggiori informazioni questo sito http://www.foodsmatter.com/allergy_intolerance/histamine/articles/histamine_joneja.html
e questo come mangiare
http://thelowhistaminechef.com/diagnosing-histamine-disorders/
Ciao Andre, sì, ci ho pensato. Mi è stata pure diagnosticata (erroneamente) da un allergologo. Ho seguito la dieta a basso contenuto di istamina, ma senza particolari differenze. Il problema poi era un altro e ora è finalmente risolto. A breve, pubblicherò un articolo a riguardo. Stay tuned!
Ciao Gabriele, e complimenti per questo fantastico sito… 🙂
Essendone affetta pure io, ti volevo chiedere come hai curato il tuo ipotiroidismo subclinico…
Ciao Cristina, con la tiroide secca. Ovviamente sotto prescrizione medica.
Ma la prendi tuttora o la tua tiroide è poi “ripartita”?
Ciao Cristina, la assumo tutt’ora. Al momento ho ridotto del 60% la dose iniziale e vorrei continuare a scalare, dopo aver fatto alcune cose, di cui parlerò a breve. Tuttavia non sarebbe un dramma continuare ad assumerla. In famiglia, tutti i maschi, da 3 generazioni a questa parte hanno sviluppato Hashimoto. Io, al momento, sono l’unico senza autoimmunità. Vediamo cosa mi rserverà il futuro.
ciao. io “penso e credo” di avere questo problema da 12 anni circa; è da tale periodo ho provato dermatologi e allergologi, i quali, ahimè, mi hanno sempre parlato di dermatite atopica con prescrizioni abnormi di cortisone a antistiminici (sia via orale che cutanea) risultati? pessimi; in quanto: si ti fanno passare il problema all istante, ma, dopo un breve periodo mi trovo da punto e da capo (se non peggio).
mi sono messo d’impegno negli ultimi due anni cercando la rispota al mio problema, per conto mio, ed ho trovato questo, vero e proprio, “stile di vita Paleo”.
ho notato subito, togliendo legumi e cereali, benefici a livello di prurito.
bene, essendo in un anno di paleo, il problema non è ancora passato, ma sicuramente ho anche avuto benefici a livello gastrointestinale e a livello alimentare (ho ricominciato a mangiare alimenti che prima mi davano crisi anafilattiche). ho riscontrato che i problemi sono dovuti più a livello ambientale, e cioè, patisco molto i climi umidi e freddi. questo ho potuto dedurlo, in quanto sono stato per un lungo periodo in un posto piuttosto caldo e mite (canarie), dove questa “dermatite”, sembrava essere del tutto sparita!! il problema però è risorto immediatamente al mio rientro in italia (Torino).
chiedo quindi consiglio di come posso fare e cosa può essere, il motivo scatenante. grazie.
Hai provato ad eliminare uova, noci e solanacee per un periodo?prova, secondo me funziona..
Ciao, sto seguendo un regime ketogenico da qualche settimana e stasera a ciel sereno mi è iniziata questa orticaria sulla pancia. Ho mangiato solo a pranzo e nulla di nuovo. Non ho cenato. Mi è venuto il dubbio che sia collegato alla dieta. Ho preso un antistaminico, sia mai si tratti di una semplice reazione allergica a qualcosa e se servisse ho del cortisone. Tuttavia il dubbio della dieta ha preso piede…
Buongiorno, sta arrivando dall’America un’azienda molto interessante che con un prodotto naturale permette di entrare in chetosi senza ridurre drasticamente i carboidrati.
Ne siete a conoscenza?
Grazie